Presso l’Istituto Italiano DBN il Convegno “IL DOPING: un problema sociale e sportivo”

Si è svolto lunedì 12 marzo presso la nostra sede il Convegno “IL DOPING: un problema sociale e sportivo” a cui ha partecipato anche il Presidente del Comitato Tecnico Scientifico delle
Discipline Bio Naturali di Regione Lombardia, Antonello Calabrese.

 

Lo sport nella nostra società svolge un ruolo importantissimo nella formazione, nello sviluppo e nell’educazione. Per molti esso è un’opportunità con cui tenere in allenamento il fisico e la mente, per altri ancora una guida molto importante che insegna fin da piccoli alcuni valori per affrontare la vita: la lealtà verso gli altri, il rispetto delle regole, l’impegno e la volontà per poter riuscire ad ottenere buoni risultati in una attività agonistica, così come nella vita. Il doping, oltre a far male all’atleta, dà un esempio negativo a chi guarda perché il messaggio è quello di prendere “scorciatoie” per arrivare allo scopo. Il doping è probabilmente nato insieme allo sport, nel momento in cui l’uomo ha desiderato confrontare le proprie abilità col suo simile. Si sviluppò come pratica sleale e pericolosa per il raggiungimento del risultato sportivo e, quindi, per il conseguimento di riconoscimenti e onori nel modo più facile e rapido possibile. I progressi della scienza hanno contribuito a creare sostanze dopanti sempre più efficaci, ma allo stesso tempo altamente dannose per gli atleti. La prima morte documentata di un atleta, a causa dell’uso sconsiderato di queste sostanze, risale infatti al 1896 quando il ciclista Arthur Linton, durante una gara, fu colpito da una crisi cardiaca in seguito ad overdose di stimolanti. Al giorno d’oggi sono sempre di più gli sportivi che assumono sostanze dopanti prima e durante la gara, nonostante siano in vigore norme che ne vietano l’utilizzo.

Se nel mondo professionistico inchieste, nuove regole e controlli stringenti hanno portato nell’ultimo decennio a risultati apprezzabili, altrettanto non si può dire del mondo dei dilettanti e di quello amatoriale. Una responsabilità in capo alle società sportive, ma che chiama in causa anche le famiglie spesso distratte e talvolta addirittura complici. Il largo uso di queste sostanze fa sì che molte persone le considerino quasi innocue e comunque “tollerabili”, inducendo così una falsa percezione di sicurezza e normalità , che ne favorisce l’utilizzo e la diffusione da parte di persone anche molto giovani.

Al Convegno organizzato presso la sede dell’Istituto Italiano DBN erano presenti importanti autorità come Franco Sammaciccia, Segretario Generale O.N.G. Nuovi Spazi al Servire, la Senatrice Alessandra Gallone e Antonello Calabrese, Presidente del Comitato Tecnico Scientifico delle Discipline Bio Naturali di Regione Lombardia.

A rappresentanza del mondo sportivo ha presenziato Katia Arrighi, Delegata Provinciale del C.O.N.I Lombardia, che ha analizzato le problematiche del DOPING legate alla pressione psicologica dei genitori sui figli coinvolti nell’attività sportiva. A seguire Paolo Ammedeo, Tecnico Federale F.I.G.C. e Medico Sociale dell’Atalanta B.C., ha tenuto un interessante intervento riguardante le varie tipologie di sostenze illecite, illustrando le modalità di controllo e analisi anti-doping effettuate sugli atleti. Sono intervenuti anche Antonio Urso, Presidente della Federazione Italiana Pesistica, Francesco Riccardo, psicologo e psico terapeuta che collabora con le squadre nazionali di pesistica e di Badminton, e Norma Gimondi, componente della Corte d’appello federale F.C.I: in particolare quest’ultima ha posto l’accento sulle conseguenze, non solo amministrative ma anche penali, legate all’utilizzo di sostanze proibite in ambito sportivo, presentando esempi pratici realmente accaduti.

Come ha sottolineato il Presidente del Comitato Tecnico Scientifico delle Discipline Bio Naturali di Regione Lombardia, Antonello Calabrese, esistono numerose alternative alla “scorciatoia” dannosa e pericolosa del DOPING. La stretta collaborazione tra diverse figure che ruotano attorno allo sportivo, come il massaggiatore, il medico, il nutrizionista lo psicologo e la famiglia, risulta fondamentale.

Anche le Discipline Bio Naturali, che ricoprono un ruolo importante nel mantenimento della salute del corpo e nell’aumento del benessere psico-fisico, risultano un valido sostegno per il raggiungimento degli obiettivi dell’atleta.

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